18enne morto schiacciato da una putrella in una fabbrica durante l’alternanza scuola-lavoro. Basta!

Un ragazzo è morto schiacciato da una putrella durante l’alternanza scuola-lavoro in un’azienda di Lauzacco (Udine).
Un lutto insopportabile, un’infamia la morte di questo ragazzo 18enne.

Queste sono morti causate dallo sfruttamento spietato travestito da un paternalismo cinico.

La riforma della Buona scuola è stata promulgata nel 2015, un’infamia del renzismo, una scuola sempre più azienda privata, un ritorno al primo ‘800.

L’alternanza scuola-lavoro oggi la chiamano PCTO – Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Ricordatevi quando incontrate questo acronimo che trattasi di maschera per lo sfruttamento dei giovani, dei figli delle masse impoverite e di una media borghesia che a volte paga caro la sua partecipazione subalterna alle articolazioni feroci dello sfruttamento.

La nostra gioventù carne da macello gratis per padroni e padroncini.

Caro Lorenzo Parelli, caro fratello, caro figlio non ti dimenticheremo.

È necessaria una legislazione severa ed applicata a salvaguardia della sicurezza sul lavoro dei giovani lavoratori e di tutti i lavoratori.
Ricordiamo che in Italia nell’intero 2021 sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro.

Ribellarsi è giusto! Lottare per la giustizia sociale senza se e senza ma è necessario!

P.S. Nella foto in allegato trovate un utile articolo sulla questione.
“L’alternanza scuola-lavoro non può essere trasformata in lavoro, oltretutto non retribuito, né le funzioni formative, gli stage, possono divenire l’occasione per ridurre il costo del lavoro e aumentare la produzione” ha scritto la Fiom.
Siamo d’accordo, ma queste sono parole, dov’è la lotta implacabile per l’applicazione severa e pesantemente sanzionata della legge? Dobbiamo batterci perché le parole divengano realtà di fatto, dobbiamo salvaguardare la nostra gioventù. I sindacati, contro ogni collaborazionismo, devono fare il loro mestiere di difensori dei diritti e della vita dei lavoratori.

Sorelle, fratelli, compagne e compagni di nuovo uniti contro le divisioni e le concorrenze che i padroni ci impongono, uniamoci nella lotta contro queste infamie per una realtà di giustizia sociale!

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