Pubblichiamo il nostro appello per la manifestazione che si é svolta il 13 ottobre
Contro razzismo e fascismo. Uniamoci per i diritti e la giustizia sociale
Sabato 13 ottobre ore 14 – Manifestazione a Trento
Viviamo in tempi molto difficili.
Molte e terribili sono le ingiustizie che si consumano nel mondo in cui viviamo.
Un capitalismo, che in crisi diventa sempre più avido e aggressivo, sta attaccando e distruggendo ciò che è vita, ogni forma di solidarietà sociale, ottusamente indifferente al deterioramento della terra.
Parole d’ordine come “prima gli italiani”, “prima i trentini”, “prima le famiglie tradizionali”, “prima noi” sono una trappola che nasconde le guerre del neoliberismo contro l’umanità.
Disoccupazione, lavoro precario, bassi salari, più bassi per le donne, intensificazione dei ritmi di lavoro: il lavoratore ideale è uno schiavo ricattato, impaurito dalla perdita del lavoro a cui estorcere la maggior ricchezza; riduzione della scuola pubblica ad un feroce classismo programmando l’ignoranza di ogni dimensione storica; della sanità semi-privatizzata non parliamo perché auguriamo a tutti, noi compresi, di non averne bisogno; privatizzazione dei beni pubblici, a cominciare dall’acqua; CPR in cui viene rinchiuso qualunque cittadino straniero “colpevole” di non avere documenti in regola, nuovi lager che umiliano la dignità delle persone e della giustizia; pestaggi agli immigrati, assalti ai centri sociali, intimidazioni e botte a chi è diverso; aggressione culturale e fisica delle donne, dei gay, delle lesbiche e dei trans; militarizzazione delle città, controllo sociale nelle strade e nelle carceri con il taser, novello micidiale manganello.
Fare degli stranieri il capro espiatorio delle sofferenze della nostra società, cioè la causa dei gravi problemi che la maggioranza delle donne e uomini incontra nella vita quotidiana, è uno strumento che serve ai ricchi, ed ai servi dei ricchi, per illudere e ricattare i poveri. E citiamo le statistiche di lor signori, quelli che stanno in alto: 5.058.000 individui vivono in povertà assoluta.
Mai come adesso classismo, xenofobia, sessismo e razzismo sono legittimate grazie alla dottrina del governo gialloverde, un governo che nel solco tracciato dal PD di Minniti e di Renzi (degni eredi dei vari D’Alema, Prodi e Bersani) e dei loro accordi con i carcerieri libici, continua a battere il tasto dell’emergenza immigrazione e della figura del migrante-colpevole.
Non è un’operazione innocente, neppure “amore” per la propria terra, è una strategia che ricorda sinistramente l’intreccio tra tradizionalismo, nazionalismo e grandi gruppi industriali e finanziari sfociato nella feroce e meschina tragedia del nazismo, del fascismo e della repubblica di Salò, e cioè nella II Guerra Mondiale, con le conseguenze che tutti noi conosciamo.
Ci vogliono imporre l’immagine che la ricchezza socialmente prodotta è scarsa e che non c’è la possibilità per tutte e tutti di avere una vita dignitosa. Invece, domandiamoci perché non si parla mai del fatto che l’1,2% delle famiglie italiane detiene il 21% della ricchezza prodotta in questo paese. E che questa realtà è ancora peggiore a livello mondiale, dove l’1% delle famiglie detiene circa il 45% della ricchezza.
Questo è il momento dell’impegno morale, culturale, civile e politico: reagire e moltiplicare le lotte sociali, culturali e politiche, associandosi.
Questo è il momento dell’impegno per costruire la società che vogliamo e per la quale stiamo lottando.
Questo è il momento dell’impegno in quello che facciamo e vogliamo fare quotidianamente per la libertà, la giustizia e la dignità degli uomini e dei popoli, vittime della insaziabile rapacità degli imperialismi, in rotta di collisione fra loro, un nemico sempre attuale degli oppressi e di tutta l’umanità, e della terra che abitiamo in comune. Vistoso sintomo il ruolo economico e strategico della produzione e della vendita delle armi.
Per questo sentiamo l’esigenza e l’urgenza di scendere in piazza per una manifestazione per la giustizia sociale, antifascista e antirazzista.
Non è una manifestazione elettorale, la nostra. È un corteo che parte dal basso per parlare a tutte e tutti di diritti e giustizia sociale, di anti-sessismo e antifascismo, per rivendicare il diritto per ogni essere umano di potersi muovere in modo sicuro e vivere una vita dignitosa.
Trento, 13 ottobre 2018 Collettivo Be.Brecht.ChenYonggui