È in atto una pericolosissima tendenza all’estensione e all’intensificazione della guerra che consuma con tragica efficacia e rapidità la capacità dei popoli di esprimere una vasta e netta opposizione ad un tragico piano inclinato che scivola verso il già sperimentato e tragico macello dei popoli.
La Russia nella sua attuale configurazione neoliberista e guerrafondaia non firmerà nessun trattato “ineguale” con l’Occidente, così come l’Occidente nella sua attuale configurazione neoliberista e guerrafondaia non lo firmerà con la Russia.
Contro lo scontro tra imperialismi dominati dai grandi capitalisti, le masse lavoratrici di tutti i paesi europei devono mettere in atto una irriducibile opposizione radicale e priva di illusioni sulla ragionevolezza e sulla sensibilità di chi sta in alto nei confronti della tragedia e delle sofferenze dei popoli trascinati nella guerra.
Fame, morte e distruzione che già il popolo ucraino sta vivendo, per difendere quale patria? Una patria asservita ai grandi capitalisti di turno?
Le rovine delle città bombardate nella Seconda guerra mondiale sono tragicamente modeste rispetto all’orrore che può realizzare una guerra atomica.
Il problema dell’Ucraina può essere risolto con la diplomazia, la quale presuppone un attivo e inflessibile presidio da parte di un movimento delle masse popolari contro la guerra, una trasformazione di paradigma culturale, storico, di piena consapevolezza, che porti all’affratellamento tra chi sta in basso, tra gli sfruttati e alla lotta contro i capitalisti guerrafondai, contro gli sfruttatori, qualsiasi bandiera nazionale venga sventolata.
Giù le armi, su i salari!
È indispensabile un grande e consapevole movimento popolare contro la guerra, contro la trasformazione dell’Europa in un campo di battaglia.
Questa è una proposta che necessita di tutti i contributi che possono migliorarla, chiarificarla, precisarla.
Qui sotto i link alle precedenti puntate: