Vergognosa carica immotivata della polizia contro i manifestanti che protestavano pacificamente a Villazzano contro l’inizio dei lavori della Circonvallazione TAV di Trento, un’opera inutile e devastante per l’ambiente, la società, le finanze pubbliche.
Un vile attacco contro il fondamentale diritto democratico di manifestare le proprie opinioni, da parte di chi dovrebbe difendere i cittadini dai soprusi.
Vergogna.
Signor Questore si vergogni.
Riportiamo la testimonianza – comparsa oggi su un quotidiano locale – di un cittadino che era presente sul posto a Villazzano:
“I manifestanti, senza alcun oggetto contundente, senza elmetti, senza essere mascherati, si sono intrattenuti per circa un’ora alla trivella, leggendo comunicati e documenti sulla TAV, sotto gli occhi delle forze dell’ordine. Poi all’improvviso le due vie di accesso, due stradine nei campi, sono state chiuse da Polizia e Carabinieri, che hanno intimato al gruppo di sciogliersi. In pochi minuti – ci raccontano due testimoni del paese – spinto i manifestanti contro un muro, ed è partita la carica a manganellate da parte della Polizia e dei Finanzieri. (N.d.r. che farebbero bene a occuparsi dei miliardi degli evasori alle Seychelles, per esempio) Una carica a freddo, senza apparente motivo, per una manifestazione che era stata pacifica e tranquilla.”
“Molta gente è andata a casa con le gambe blu di botte, hanno subito la carica anche persone anziane, di Villazzano e Poco, che erano venute a vedere cosa succedeva, visto che non si sapeva nulla.”
Non so chi sia stato a scrivere quelle falsità a proposito della manifestazione del 1° Maggio a Villazzano. Non so chi dei manifestanti abbia fatto quelle dichiarazioni, non so chi si sia potuto inventare la sfrontatezza di scrivere che ci sono stati 4 feriti tra i poliziotti e che alcuni anarchici infiltrati nel corteo sono riusciti a entrare dentro lo spazio dove era posta la trivella, che i poliziotti “siano stati costretti a reagire” (con i manganelli) per riportare l’ordine.
Questa non è informazione ma è velina della polizia.
E’ vergognoso che il maggior quotidiano della provincia si presti a questo.
La verità è che non ci sono e non c’erano distinzioni tra i partecipanti nel circondare la trivella. Uniti siamo partiti dalla piazza di Villazzano e uniti siamo arrivati alla trivella. Uniti abbiamo cercato prima di dialogare e poi di fermare la violenza della polizia.
Non ci intimoriscono né le falsità de L’Adige ne ci hanno intimorito e non ci intimorirà la presenza della polizia. Siamo compatti nel difendere la nostra terra e fare di tutto perché questo orrendo progetto del bypass ferroviario si possa fermare. Siamo consapevoli che la lotta sarà di lunga durata e che con la lotta ci possa capitare anche di scontrarci con chi ha il manganello in mano. Noi siamo convinti di fare la cosa giusta. Amiamo questa città e non vogliamo che diventi un cantiere a cielo aperto; per i nostri figli, per i nostri nipoti e anche per chiunque oggi non capisca quanto sia urgente e necessario opporsi.