I dati si basano su un’indagine condotta dall’Istituto per l’ambiente di Stoccolma.
La situazione è grave: con gli attuali impegni sul clima assunti dai Paesi di tutto il mondo, il pianeta è su una traiettoria di riscaldamento catastrofico: entro il 2100 l’innalzamento delle temperature passerà da 2,5 a 2,9 gradi.
Si stima che queste emissioni dei miliardari causeranno entro il 2030 oltre 1 milione di morti. L’Onu afferma che il 91% dei morti per fenomeni legati ai cambiamenti climatici estremi abita in Paesi in via di sviluppo.
Ci vorrebbero almeno 1500 anni perché qualcuno che si trova nel 99% più povero della popolazione mondiale produca tanta CO2 quanta ne produce un miliardario in 1 anno.
Lo stile di vita sempre più lussuoso e opulento dell’ 1% della popolazione mondiale causa e causerà sempre più disagi alle fasce più povere, come ondate di caldo, inondazioni, smottamenti o incendi, distruzione dei raccolti in tutti i continenti.
Lo stile di vita dei miliardari è già e diventerà sempre più omicidio di massa, mani ben curate dedite all’attività omicida impunita.
Allo stile di vita dei miliardari è connessa l’attività delle grandi aziende di combustibili fossili.
Persino l’ “International energy agency” nell’ultimo rapporto dice che le aziende petrolifere che vogliano rispettare gli obbiettivi climatici devono anzitutto fermare l’espansione della produzione di petrolio e gas.
Non esattamente quello che stanno facendo gli Emirati Arabi Uniti che ospiteranno a partire da oggi la Conferenza sul clima. Non esattamente quello che prevedono i piani industriali di ENI che espanderà la produzione e le conseguenti emissioni di gas serra, mentre minaccia cause di diffamazione contro chi attacca questa politica anti climatica.
La centralità del singolo nel impegno a cambiare il proprio stile di vita è indispensabile, ma risulta realisticamente produttiva solo se connessa ad un impegno di lotta collettiva, pubblica, di tutti quelli che stanno in basso contro la concentrazione della ricchezza e lo stile di vita dei miliardari di tutto il mondo. Proprio perché alla luce dei dati citati, anche se 5 miliardi di singoli cambiassero il proprio stile di vita individuale non basterebbe a contrastare la crisi climatica: rimarrebbe l’1% di ricchi a livello mondiale ad inquinare quanto quei 5 miliardi.
P.S: Per quanto riguarda lo stile di vita dei miliardari, praticamente non corriamo pericoli di diventare come loro, ma il pericolo è quello che finiamo col sognare ed invidiare questa piccola parte di umanità smisuratamente privilegiata e rovinosa per le condizioni di vita della specie.
Come dicevano gli antenati più degni, i migliori, le umane e gli umani sono fatti per stare assieme, per aiutarsi, con il grande e necessario sogno di un accomunamento giusto e felice contro ogni prepotente.
Seguendo il suggerimento di un nostro interlocutore abbiamo aperto un canale Telegram! Per dialogare e criticare le nostre proposte di critica alla cultura dominante vi invitiamo a iscrivervi: https://t.me/ControculturaSpazioapertoBBrecht