APPELLO PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA.

APPELLO PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA.

NON LASCIAMO SOLI I PALESTINESI!

FERMIAMO IL GENOCIDIO!

Diffondiamo il più possibile!

Il prossimo 27 gennaio verrà celebrato anche in Italia il “Giorno della Memoria”. In quell’ occasione, come recita la legge italiana, vengono organizzate: «cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» sugli orrori del nazifascismo.
Ogni anno si ammoniscono le/i giovani, si condividono riflessioni, racconti, testimonianze, si fanno appelli alla coscienza morale e alla coscienza storica di ciascuno con questa frase: «ciò che è accaduto può ritornare», «affinché simili eventi non possano mai più accadere».
Noi riteniamo che quello che oggi sta subendo il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania sia un tentativo di genocidio di un popolo imprigionato ad opera del governo e dell’esercito israeliano con il complice sostegno della maggior parte dei governi occidentali, compreso quello italiano. Un tentativo di genocidio con modalità diverse rispetto a quello nazifascista, ma altrettanto orrendo. Un passato brutale che è già tornato e che infanga la memoria degli ebrei e di tutte le vittime della barbarie nazi-fascista.
Denunciare questo genocidio non è antisemitismo ma onorare tutte/i le/gli ebree/, tutte le vittime e tutte/i quelle/i che si sono battuti contro lo sterminio, contro l’orrore, contro il massacro della/del più debole.

A che cosa serve ricordare l’orrore del passato se ci giriamo dall’altra parte, stiamo zitte/i, ci rendiamo complici, quando l’orrore viene perpetrato nel presente? Cosa farebbe oggi un “giusto fra le nazioni”?

Oggi tutte/i sanno, vedono quotidianamente gli orrori di ciò che sta avvenendo in Palestina e di fronte a quest’orrore non possiamo rimanere indifferenti. Ne va della nostra umanità.

Finora sono stati uccisi più di 24mila civili, di cui più di 9mila bambine/i. 9000 bambine/i uccise/i può chiamarsi auto-difesa? Quasi 2 milioni di sfollate/i. Gaza, già prigione a cielo aperto da decenni, è per buona parte distrutta e resa invivibile. Incombono la carestia, la denutrizione, la morte per fame e di epidemie per la maggior parte della popolazione. Ogni giorno a Gaza vengono amputate una o entrambe le gambe a 10 bambine/i senza anestesia.

Tutti questi fatti sono stati ampiamente documentati presso la Corte Internazionale di Giustizia, dove Israele è stato formalmente accusato di stare commettendo un genocidio contro le/i palestinesi a Gaza, genocidio definito dalla Convenzione di Ginevra come insieme di atti intesi a portare alla distruzione di una parte sostanziale di un gruppo nazionale, razziale ed etnico.

D’altro canto le intenzioni da “soluzione finale” dello Stato israeliano sono sfacciatamente dichiarate dai/dalle suoi/sue massimi/e rappresentati, che stanno seppellendo sotto tonnellate di bombe le Convenzioni internazionali e gli sbandierati diritti umani.
Ne riportiamo alcune:

· Moshe Feiglin, ex-deputato: «Annientate Gaza ora! Subito! Gaza deve diventare Dresda.»

· Isaac Herzog, Presidente di Israele: «È responsabile l’intera nazione. È falsa questa retorica dei civili inconsapevoli, non coinvolti, non è assolutamente vero.»

· Yoav Gallant, Ministro della Difesa israeliano: «Stiamo mettendo Gaza sotto assedio completo. Non avranno elettricità, non avranno cibo, non avranno acqua, non avranno carburante, chiuderemo tutto. Stiamo combattendo contro animali umani e ci comporteremo di conseguenza».

· Intervista al ministro Amihai Elyahu: «La tua opinione, e la tua aspettativa è che dovremmo gettare una bomba nucleare su Gaza domattina, spazzarla via e uccidere tutti quelli che si trovano lì?». «Questa è una possibilità».

· Tally Gotliv, Deputata Likud (il partito di Netanyahu): «Serve un’arma apocalittica, questa è la mia opinione», «Spazzare via Gaza dalla faccia della Terra. I mostri palestinesi fuggiranno verso la recinzione sud e tenteranno di entrare in Egitto, oppure moriranno. Gaza deve essere cancellata.»

· Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano: «Dovete ricordare cosa ci ha fatto Amalek. Noi lo ricordiamo e stiamo combattendo.»

[Amalek è l’unica nazione presente nella Bibbia di cui Dio ordina agli ebrei lo sterminio completo per vendicarsi, così che si perda ogni memoria di loro: «Non risparmiateli; mettete a morte uomini, donne, bambini e neonati»..]

Di fronte a questo, da tre mesi un movimento in solidarietà alla Palestina attraversa tutti i continenti, con cortei, scioperi, occupazioni, blocchi e azioni di diverso tipo, con il fine di inceppare la macchina bellica israeliana e la sua economia.
A dare slancio a questo movimento la diaspora palestinese ma anche la diaspora ebraica antisionista, che stanno dimostrando cosa voglia dire concretamente rendere attuale la memoria.

Facciamo un appello a tutte le insegnanti e gli insegnanti, le studentesse e gli studenti, le lavoratrici e i lavoratori, i genitori, le donne e gli uomini che credono nell’educazione affinché si impegnino a rendere vivo nel presente lo spirito della giornata della memoria e denuncino quello che sta accadendo in Palestina, aprano dibattiti e riflessioni nelle scuole e nei posti di lavoro, invitino a raccontare e testimoniare, manifestino la loro opposizione e la loro solidarietà, creino reti e relazioni di impegno comune, si uniscano a chi già sta denunciando e protestando.

Assemblea di Trento in solidarietà alla Palestina.

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