NO ALLA COMPLICITÀ TRA ITALIA E ISRAELE NO ALL’ESTRADIZIONE DI ANAN YAEESH

Il 27 gennaio 2024 le autorità italiane hanno arrestato, nella città dell’Aquila, Anan Yaeesh, a seguito di una richiesta di estradizione avanzata dalle autorità israeliane.

Anan, 37 anni, è un palestinese della città di Tulkarem in Cisgiordania. Conduce la propria attività politica all’interno della Seconda Intifada e sconta oltre 4 anni nelle carceri dell’occupazione. Nel 2006, in seguito ad un agguato delle forze speciali israeliane, riporta gravi ferite.

Nel 2013 lascia la Palestina diretto verso l’Europa. Dal 2017 vive in Italia e a l’Aquila, sua città di residenza, viene arrestato.

La decisione da parte dell’Italia di procedere con l’arresto e l’estradizione di Anan è di enorme gravità.

L’Italia consegnerebbe alla autorità israeliane un cittadino palestinese sulla base di ipotetiche azioni di resistenza nei Territori Occupati. In caso di estradizione Anan sarà condotto davanti ad una corte militare e sottoposto a trattamenti disumani e gravi condizioni detentive. I numerosi rapporti di organizzazioni e di associazioni internazionali riportano senza alcuna ambiguità le inumane condizioni di detenzione e tortura nelle carceri israeliane.

Questo episodio rischia di rappresentare un pericoloso precedente volto a sdoganare l’estradizione e la consegna di palestinesi in Italia e in Europa dietro richiesta d’Israele che, ricordiamo, porta avanti un’occupazione militare dei Territori Palestinesi.

Invitiamo tutte le realtà, i comitati, i sindacati, le organizzazioni politiche, sociali e quelle di solidarietà con la Palestina, a creare momenti di mobilitazione, a partire dal 9marzo davanti alle Prefetture, per opporsi all’estradizione e per chiedere al governo italiano l’immediata liberazione di Anan. Comitato per la liberazione di Anan Yaeesh

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