UNA GARBATA POLEMICA CON Il QUOTIDIANO IL MANIFESTO

UNA GARBATA POLEMICA CON Il QUOTIDIANO IL MANIFESTO

Care compagne e compagni,
Lo scorso martedì 2 marzo il quotidiano Il Manifesto ha pubblicato nelle lettere il nostro intervento in solidarietà a Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, i due valorosi compagni di Linea d’Ombra.
Ben fatto, grazie.
Lamentiamo la soppressione della parola “Controcultura” dalla firma “Spazio aperto Be.Brecht” perché in questo modo si elide l’elemento militante del nostro intervento: la quotidiana prassi controculturale contro il così è e così sarà del grande capitale in cui siamo impegnati, al tempo del Covid sulla nostra pagina facebook e sul nostro sito web, in un impegno ad associarsi, accomunarsi, organizzarsi.
Anche la soppressione della frase “la bontà insopportabile al grande capitale” ci sembra togliere un tratto essenziale dell’identità che dà il dichiarare questo nemico.
Non c’è bontà se non si enuncia qual’é il cattivo.
Infine ci scusiamo per non aver messo il luogo, Trento, nella firma. Chiediamo che la prossima volta si segnali la città in cui Francesco Esposito opera e vive, perché come voi potete immaginare, i Francesco, Ciccio o Ciccillo Esposito sono quasi innumerevoli.

Grazie per il vostro lavoro e il vostro impegno.
Contiamo sulla vostra piccola precisazione e vi abbracciamo.

Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht – TRENTO
Francesco Esposito, decano

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