SOLIDARIETÀ MILITANTE SENZA SE E SENZA MA CON CHI SI IMPEGNA CONTRO IL RAZZISMO, ANCHE QUANDO È RAZZISMO DI STATO

SOLIDARIETÀ MILITANTE SENZA SE E SENZA MA CON CHI SI IMPEGNA CONTRO IL RAZZISMO, ANCHE QUANDO È RAZZISMO DI STATO

Ammontano a 166 anni, 1 mese e 5 giorni le condanne inflitte il 14 maggio scorso dal giudice per l’udienza preliminare di Bolzano a
63 cittadini italiani.
Le condanne si riferiscono ad una manifestazione contro il muro anti-migranti che il governo austrico voleva realizzare al confine del Brennero.
Sono condanne pesantissime, che mostrano il loro volto di esemplarità a scopo di dissuasione verso
l’impegno militante, civile e morale, antirazzista, antifascista, internazionalista.
166 anni di carcere per chi si batte perché la Costituzione italiana venga rispettata.
L’articolo 2 della Costituzione recita
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’UOMO sia come singolo, sia all’interno delle formazioni sociali ove si svolge
la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà, politica, economica e sociale”
Non possiamo e non vogliamo dimenticare che la Costituzione italiana è nata della Resistenza nello scontro con il nazifascismo,
segnato dalla vergogna dei campi di sterminio per razza e per posizioni politiche.
Queste condanne sono una vergogna per lo sbandierato stato di diritto, una vergogna per la democrazia, una vergogna per la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
o forse la verità della democrazia “del grande capitale”. Di fatto un oligarchia in cui 26 individui posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone sulla Terra.
Le donne e gli uomini che hanno manifestato alla frontiera del Brennero sono cittadini che assumono e realizzano il dovere inderogabile, così come l’articolo 2 della
Costituzione recita, di solidarietà, politica, economica e sociale. Si stavano battendo affinché venissero rispettati i diritti inviolabili dell’uomo.
In questo quadro non possiamo che dichiarare la nostra solidarietà militante ai testimoni della lotta contro il razzismo condannati dai tribunali e a
tutti i cittadini, di qualsiasi fede politica e/o religiosa e di qualsiasi genere siano, che lottano contro la xenofobia, il razzismo, la discriminazione di genere e
l’omofobia, per la giustizia sociale e la dignità, che considerano in via di principio intollerabile e perseguibile ogni forma di razzismo,
in storica congruenza con i valori fondanti della Repubblica italiana.
Solidarietà militante senza se e senza ma
CONTROCULTURA: SPAZIO APERTO BE.BRECHT
Francesco Esposito

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