LE MANOVRE PACIFISTE DELLA NATO
È iniziata questa settimana la Sea Breeze, Brezza di mare, grande esercitazione aeronavale nel Mar Nero pianificata e comandata dagli Stati Uniti a ridosso dei confini nazionali della Russia.
Tra le Forze navali è presente la 6 flotta Usa con quartier generale a Napoli.
Vi partecipano 32 paesi da 6 continenti, con 5.000 militari, 18 squadre di forze speciali, 32 navi e 40 aerei da guerra.
Stiamo parlando non solo di paesi NATO (Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Grecia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Bulgaria, Romania, Albania, le tre repubbliche baltiche, Turchia e Canada) ma anche Ucraina, Georgia, Moldavia, Svezia, Israele, Australia, Giappone, Corea del Sud, Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Tunisia, Marocco, Senegal, Brasile.
In linea con quanto promesso da Biden:
“rinnovare le alleanze degli Stati Uniti, e far sì che l’America, ancora una volta, guidi il mondo”, nel Mar Nero si schierano forze militari provenienti perfino dall’ Australia e dal Brasile.
Lo scorso 15 giugno riportavamo le parole del presidente degli USA Biden al vertice NATO di Bruxelles che, rivolgendosi agli europei, dichiarava:
“Contate su di noi, come nella Seconda guerra mondiale”.
“Perché noi intanto la stiamo preparando” aggiungiamo noi.
Quando si dice Seconda Guerra Mondiale si parla di una guerra con 60 milioni di morti, piccoli numeri rispetto alla prossima guerra che si programma con centinaia di bombe atomiche pronte a essere usate.
Questi sono pronti a 10-100 Nagasaki pur di non perdere il controllo dell’economia mondiale, il controllo del mondo, pur di continuare a saccheggiare la razza umana e la natura per produrre qualche decina di miliardari.
26 individui, fatti proprio come noi, tanto da sembrare uomini e non vampiri calcolatori, possiedono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone su questa terra.
Chiediamo ai cittadini italiani, ai cittadini d’Europa, responsabili del futuro di tutti i bambini di questi paesi, come possiamo ignorare, fare finita di niente e tacere?
Quale strana sordità e cecità ci impedisce di denunciare e reagire?
Chiamiamo e invochiamo un’ ondata di informazione su quanto preparano con queste esercitazioni militari quelli che stanno in alto.
Lavoriamo perché ci sia un’ondata di protesta, di discussioni nei circoli, nei bar, nelle associazioni, nei ritrovi, nei posti di lavoro, un’ ondata di manifestazioni piccole e grandi contro i preparativi di guerra, per la giustizia sociale e la pace senza se e senza ma.
Sollecitiamo e accettiamo tutti i consigli utili a rendere più efficace la nostra lotta contro la guerra.
CONTROCULTURA: SPAZIO APERTO BE.BRECHT – TRENTO