A PROPOSITO DI CONCORRENZA COME PARTE COSTITUTIVA DELLA NATURA UMANA….
Siamo alla 18/a tappa del Tour de France 2022, i due grandi rivali di questa edizione, l’attuale maglia gialla e il vincitore del Tour dell’anno scorso, sono rimasti assieme in testa alla corsa. Lungo una difficile discesa pirenaica uno cade ai bordi di una curva, si rialza velocemente ma la maglia gialla è già lontana più avanti. Ci si aspetterebbe che il corridore in testa approfitti della disgrazia altrui per incrementare il suo vantaggio, e invece la maglia gialla rallenta e aspetta il suo grande rivale secondo in classifica, i due si ricongiungono e si stringono la mano proseguendo assieme la fuga lungo la tortuosa discesa a ritmi regolari.
Non stiamo parlando di puro sport, ci sono premi in ballo, ingaggi, sponsorizzazioni di grandi multinazionali che si fanno la concorrenza spietata mettendo al primo posto la vittoria e il massimo guadagno.
Ma il vero agonismo è tessuto con la nobiltà dell’animo.
Non si vince sulle disgrazie altrui, è da miserabili.
Il gesto scelto da Jonas Vingegaard e accolto da Tadej Pogacar è stato esemplare.
Questo il link al video dell’accaduto https://www.rainews.it/video/2022/07/ciclismo-tour-de-france-pogacar-cade-vingegaard-stretta-di-mano-video-a0f08260-c106-4b64-bc34-80e6a2dee5df.html
Di fronte al dilagare della barbarie che pone a fondamento la tristemente nota visione di T. Hobbes “Homo homini lupus” secondo il quale la natura umana è fondamentalmente egoistica e a determinare le azioni dell’uomo sono soltanto l’istinto di sopravvivenza e di sopraffazione (SCELTA ahinoi indubbiamente diffusa – e molto incentivata da questo modo di produzione capitalistico che anche per questo è mortifero e orrendo!!) vedere che pure nel mondo degli affari sportivi a due ruote accadono FATTI come quello che avete riportato è davvero rincuorante.
Grazie di averlo “postato”.
Si tratta di una bella testimonianza della SCELTA possibile – come ben rispondete al cupo Pietro – ispirata al motto OPPOSTO “HOMO HOMINI HOMO”!
Porla a fondamento della propria esistenza…è possibile.
Tra coloro che nel mondo sportivo l’hanno fatto mi piace ricordare anche l’atleta spagnolo Ivan Fernandez che nel 2013…
….nella zona di Pamplona dove si tenne un importante gara di cross country fece questa SCELTA.
Il keniano Abel Mutai, 24 anni, medaglia di bronzo nei 3000m siepi ai Giochi Olimpici di Londra, è in procinto di tagliare il traguardo del Burlada.
Mancano pochissimi metri, il keniano, che ha dominato la corsa, rallenta in prossimità del traguardo credendo di essere arrivato, di aver finito la corsa. Frena il passo e getta un occhio al suo orologio. Ma non è così: il traguardo è poco più in là e per vincere Abel deve tagliarlo, solo che non se ne è accorto. Ecco che arriva da dietro un altro concorrente, lo spagnolo Ivan Fernandez Anaya: potrebbe superare e battere il bronzo di Londra ma…non lo fa, anzi, gli indica che non è ancora finita. E arriva, con grande fair play, secondo. Un gesto riportato da tutte le pagine dei quotidiani spagnoli. “Io non meritavo di vincere – ha detto lo spagnolo – Ho fatto quello che dovevo fare. Lui era il legittimo vincitore”.
Ci sarebbe anche una bella immagine a corredo ma…le mie competenze tecnologiche non giungono a tanto….