CONTRO L’INGIUSTIZIA PROGRAMMATA DEL NUOVO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO INSORGIAMO INSIEME CITTADINI

CONTRO L’INGIUSTIZIA PROGRAMMATA DEL NUOVO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO INSORGIAMO INSIEME CITTADINI

La scuola di tutti e per tutti è stata pensata e voluta per ridurre le diseguaglianze sociali e naturali che la meritocrazia, cioè l’ideologia del merito, invece aumenta.

Tutte le bambine e i bambini vanno e devono andare a scuola, non solo i meritevoli. Tutti devono essere messi nelle condizioni di poter fiorire e raggiungere la loro eccellenza, non solo i più meritevoli.

Tutti hanno diritto a cura, stima, riconoscimento, ammirazione, dignità anche se non hanno molti meriti o se ne hanno meno degli altri.
Inoltre, la scuola è un meraviglioso giardino con fiori di talenti diversi:
“Precossi, ti do la medaglia. Nessuno è più degno di te nel portarla. Non la do soltanto alla tua intelligenza e al tuo buon volere, la do al tuo cuore, al tuo coraggio. Non è vero – soggiunse voltandosi verso la classe – che egli la merita anche per questo? Sì, sì, risposero tutti a una voce”

(Dal libro Cuore di Edmondo De Amicis, vilipeso non sempre giustamente. Siamo anche deamicisiani quando è utile a contrattaccare l’aggressività micidiale del grande capitale e dei suoi servi)

Non era la medaglia di Derossi, il primo della classe. Era la medaglia di una scuola diversa. Dopo De Amicis è arrivata Maria Montessori che ha eliminato i voti, e quindi Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana. La democrazia è stata una moltiplicazione delle medaglie di Precossi, che oggi si chiamano inclusione scolastica e insegnanti di sostegno; perché abbiamo imparato che nella vita dei bambini non ci sono solo i meriti: c’è la lotta per una vita degna.

Il giorno in cui qualcuno ci convincerà che anche la scuola deve essere fondata sulla meritocrazia inizieremo a dare medaglie tutte uguali e sempre agli stessi alunni, faremo classi e scuole speciali per i demeritevoli, le diseguaglianze esploderanno e la democrazia avrà finalmente ceduto il passo alla meritocrazia, che è il principale tentativo di legittimazione etica della disuguaglianza.

La cosiddetta meritocrazia è anche una fabbrica di umiliazione di molti lavoratori e dei loro figli, che come un martello cade dall’alto in basso, dai ricchi di sempre e dagli arricchiti di oggi sui poveri.

Contro queste scelte e le loro prospettive noi combatteremo fino in fondo.

Viva la giustizia sociale e ambientale.

N.B. Stiamo cercando lo spazio in cui incontrarci e potere dialogare guardandoci negli occhi.

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