VOLANTINO PER IL PRESIDIO DI OGGI A TRENTO BASTA MORTI IN MARE, ORE 17 PIAZZA PASI

UNIRSI CON I MIGRANTI PER COSTRUIRE UN’UMANITÀ NUOVA CONTRO LA FEROCIA SCHIAVISTA DEGLI IMPERIALISMI
È il momento dell’impegno contro ogni indifferenza, reagire e moltiplicare le lotte sociali e politiche associandoci per la giustizia sociale e ambientale, contro le guerre dei milionari.

La strage di migranti avvenuta davanti alle coste calabresi è una strage di Stato, frutto di precise scelte politiche, sociali e culturali in concorso con gli imperialismi dominanti in rotta di collisione, che condannano alla morte, alla fame e alla disperazione milioni di bambini, anziani, donne, uomini. Un
dato: attualmente 26 miliardari posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone sulla Terra.
La nostra storia dovrebbe esserci maestra: ricordiamo i 1333 migranti italiani che nel 1884 sulla nave italiana “Brazzo”, nella quale era scoppiata un’epidemia di colera, vennero respinti a cannonate davanti alle coste dei ricchi di Montevideo.

L’ omissione di soccorso è un reato e un crimine universalmente riconosciuto contro la legge del mare!
Sul retro vi proponiamo la storia di un antenato esemplare: CAPITAN MARATOS!

Proponiamo e lottiamo per una formulazione collettiva di un programma generale in un’indispensabile prospettiva internazionalista, che esprima concretamente una proposta articolata di società più giusta, capace di contrastare e rompere la dittatura del capitale finanziario e di unire la maggioranza della società in un programma di giustizia sociale e ambientale, libertà e solidarietà, a cominciare da una sempre più necessaria redistribuzione della ricchezza che dia la possibilità per una vita degna per tutte e tutti noi sfruttati di qualsiasi colore sia la nostra pelle.
Alle armi sfruttati, formiamo i nostri battaglioni.

CONTROCULTRUA: SPAZIO APERTO BE.BRECHT
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VIVA CAPITAN MARATOS! UN ANTENATO ESEMPLARE!
Questa la sua storia:

Mar dei Caraibi 1993. La nave da crociera di lusso Majestic of the Sea, bandiera a stelle e strisce, procede a circa trenta miglia sud di Key West, dalle parti della Florida. A bordo gran galà per il passaggio del tropico. Il mare è mosso, il vento soffia forte. All’improvviso parte il grido: “Uomini in mare!”.

Il capitano della nave, Peter Maratos, immediatamente lascia la festa e dà subito l’ordine di portare soccorso: “Si calino le scialuppe!”. Nel regolamento antiimmigrati della Guardia Costiera USA vi è un capitolo che dice:
“Nessuno, sospetto di essere un emigrante clandestino, può essere preso a bordo delle navi americane”. Già due navi da guerra e due mercantili erano passate lasciando al loro destino questi esseri umani obbedendo alla legalità infame dell’amministrazione americana.
Il capitano Maratos non ha dubbi e, nonostante l’ufficiale della guardia costiera ribadisca che si sta compiendo un reato di favoreggiamento all’ingresso di clandestini, ordina:
“Raccogliete gli uomini in mare”.
Diciannove essere umani, tra donne, uomini e bambini, disidratati da giorni di permanenza sulla zattera ormai alla deriva, sono salvi.
Tra gli applausi dei marinai e dei passeggeri, si alzano le parole del capitano Maratos:

“Sono un marinaio e non mi importa delle vostre regole. Non si lascia morire la gente in mare”.

Le democratiche e umanitarie autorità americane lo multarono per 57 mila dollari. A Trento un gruppo di ragazzi e qualche anziano raccolsero soldi da inviare al capitan Maratos. (Adige, novembre 1993)

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