Come riportava qualche giorno fa il New York Times il governo Netanyahu da oltre un anno sapeva dei piani di Hamas persino nei dettagli (40 pagine esaustive denominate “Muro di Gerico”). Ma li hanno ignorati. L’interrogativo che poniamo è: perché? Per quali interessi? Per avere il pretesto perfetto per scatenare un genocidio?
Nelle ultime settimane il Pentagono ha inviato un flusso costante di armi e munizioni allo Stato Israeliano. La Casa Bianca ha promesso 14 miliardi di dollari di aiuti. Sono americane le bombe da 900 chili che stanno spianando Gaza, 4 volte più potenti di quelle sganciate da Washington e dai loro alleati su Mossul contro l’ISIS.
Il numero di donne e bambini uccisi a Gaza dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre ha superato quello di qualunque altra guerra recente: in 20 anni di conflitto in Afghanistan americani e paesi NATO non hanno ammazzato in proporzione così tanti civili come in questi 2 mesi nella striscia di Gaza.
Il 9 ottobre, Il Ministro della Difesa israeliano Gallant ha dichiarato: “Stiamo combattendo animali umani e ci comportiamo di conseguenza”. Il giorno dopo, il Coordinatore delle attività governative israeliane nei territori occupati, Ghassan Alian, si è rivolto alla popolazione di Gaza in arabo: “Gli animali umani devono essere trattati come tali”, aggiungendo: “Non ci saranno né elettricità né acqua. Ci sarà solo distruzione. Volevate l’inferno, avrete l’inferno”.
Eliand, Generale Maggiore in pensione dell’esercito israeliano ha scritto su un quotidiano israeliano: “Lo Stato di Israele non ha altra scelta che trasformare Gaza in un luogo in cui sia temporaneamente o permanentemente impossibile vivere”. In un altro articolo ha scritto che “Gaza diventerà un luogo dove nessun essere umano potrà più esistere”. In questi giorni ha aggiunto che le epidemie a Gaza sono un bene per Israele. Nessun rappresentate politico o dell’esercito ha denunciato e criticato queste affermazioni.
“Niente ci fermerà” ha detto il premier Netanyahu. La “guerra sarà lunga”, dichiarano i generali israeliani. Per il post-bombardamenti parlano di “transizione e stabilizzazione” che tradotto significa: una probabile pulizia etnica di Gaza su larga scala. Mentre a Gaza Nord si prevede nei documenti israeliani una sorta di “fascia di sicurezza” senza entrate e uscite, lo “svuotamento” del Sud della Striscia dipende dai negoziati dietro le quinte con l’Egitto, che finora ha respinto ufficialmente e con forza l’insediamento di una parte dei palestinesi di Gaza nel Sinai. Strozzato da un debito estero di 165 miliardi di dollari, l’Egitto potrebbe considerare anche l’offerta israeliana di abbonare 20 miliardi di indebitamento
I miliardari e i governi europei, statunitensi e in parte arabi sono COMPLICI DI UNA PULIZIA ETNICA E DI UN GENOCIDIO.
Insistere e estendere la mobilitazione, la protesta, il boicottaggio, la denuncia è un nostro dovere.
Solidarietà con il popolo palestinese e con i dissidenti israeliani.
Seguendo il suggerimento di un nostro interlocutore abbiamo aperto un canale Telegram! Per dialogare e criticare le nostre proposte di critica alla cultura dominante vi invitiamo a iscrivervi: https://t.me/ControculturaSpazioapertoBBrecht
Israele e Palestina, ovvero le tragiche conseguenze del colonialismo e dell’antisemitismo
– di Marco Sbandi, 10 10 2023
In principio arrivarono le invasioni assire e babilonesi e quelle romane. Stabilire chi fosse arrivato prima tra ebrei e palestinesi e quale fosse la differenza è esercizio funambolico. Pensiamo ad una competizione del genere in Italia, chi arrivò prima ? Sanniti, Apuli, Etruschi, Latini, Lucani, Siculi, Sardi ? Stabilire che il primo che arriva ha diritto a governare da solo e per sempre è gia un assunto RAGIONEVOLMENTE E CIVILMENTE insostenibile. La prima persecuzione antisemita è dell’imperatore Costantino appena convertitosi al cristianesimo (amore per il martirio altrui). Seguono le deportazioni che colpiscono gli ebrei come altri sconfitti delle armate romane. Deportazioni per esempio verso Roma. Ma anche l’esilio è una scelta compiuta da molti nella terra che i romani chiamarono Palestina (provincia unica che sostitui i regni di Giudea, Samaria, etc). Molti ebrei giunsero già in epoca pre-romana verso la costa e le montagne del Marocco.
Una presenza molto precedente a quella araba e musulmana. Non è divagazione. Dopo le persecuzioni e le deportazioni romane sotto ispirazione cristiana, vennero le persecuzioni orchestrate dai vari ordini religiosi cristiani e dalla chiesa cristiana ortodossa. Dal 1300 cominciano le stragi di ebrei con i pretesti più fantasiosi e assurdi. Poi questi episodi vengono coordinati ufficialmente con la legge per la difesa del sangue cristiano inventata dal regno della chiesa nel 1504 circa, legge che istituì l’Inquisizione e con essa la pretesa cristiana di poter bruciare ebrei di ogni età e luogo sulla terra in nome della supremazia bianca e cristiana.
Come reagiscono le comunità della diaspora alla minaccia costante da parte dei regimi europei ?
Purtroppo con una logica tragicamente sbagliata : corteggiare i regimi nella speranza di esserne protetti. Di fatto nessun regime europeo ha mai ricambiato la fiducia e ogni qualvolta ha avuto bisogno di un capro espiatorio ha indicato negli ebrei la colpa di quei mali che il regime provocava. Anche durante il fascismo ci furono ebrei che ingenuamente aderirono al regime, e pagarono un prezzo altissimo insieme alle loro comunità. Il mondo della diaspora non è, come vorrebbero far credere i nazifascisti, un mondo di ricchi e potenti mercanti e industriali. Se una minoranza seppe avere un ruolo importante di tramite tra stati, regimi, monarchie ed economie di paesi diversi, la maggioranza fece ogni mestiere autorizzato dai regimi : artigiano, contadino, bracciante, venditore ambulante, ciabattino etc. Agli ebrei erano vietati molti mestieri e molte professioni, era vietato anche costruire sinagoghe e creare cimiteri e le case non potevano andare al di fuori di un certo territorio. Le leggi razziali nazifasciste riprendono di fatto la legge per la difesa della purezza del sangue cristiano dando alla persecuzione lo scopo esplicito dello sterminio totale ed eseguendo questa linea con industriale criminalità.
E’ questo millenario subire stragi e persecuzioni che fa nascere il sionismo e gli dà il successo che lo porterà al potere. I regimi europei erano diventati improvvisamente filo-semiti ? O avevano trovato un sistema per cacciare gli ebrei dall’Europa con il loro consenso e a spese di un altro popolo, ugualmente semita e disprezzato dai regimi europei ? Così nasce Israele e dovrebbe rinascere la Palestina. Se si guarda una cartina fisica della regione è facile capire come due stati in un territorio così limitato siano difficilmente governabili : le frontiere che di solito si creano sono monti o colline, fiumi, mare. La divisione della regione in Israele e Palestina ignora questo processo e crea una competizione tra Israele e Palestina che serve all’imperialismo europeo e poi USA e genera uno scontro fra ebrei e arabi che fino ad allora non era esistito (non era esistito in Andalusia, non era esistito in Palestina, e nemmeno in Marocco). L’élite ebraica di origine europea ha fretta di assumere il pieno controllo della regione e ricorre a quei mezzi criminali che ha subito per un millennio in Europa : terrorismo e stragi, avvelenamento di acque e bestiame, sradicamento di alberi, etc. All’inizio le bande terroriste ebraiche vengono condannate da una parte della classe politica ebraica, e la creazione dello stato di Israele trova l’opposizione di buona parte della diaspora anche per motivi religiosi. Europa e USA stanno a guardare, lasciano che queste bande terrorizzino e massacrino i palestinesi senza intervenire. La creazione dello stato di Israele preoccupa i capi di stato arabi solo in quanto minaccia di espandersi a loro spese, ma non c’è solidarietà dei regimi arabi con il popolo palestinese. Il panarabismo nasce e muore con l’egiziano Nasser (almeno a livello governativo). Mentre i palestinesi vengono espulsi, lo stato di Israele cerca la immigrazione di ebrei dalla diaspora. Dal 1948 al 1968 circa 300.000 (trecentomila ebrei) sono di fatto deportati dal Marocco a Israele e sistemati in campi profughi per oltre dieci anni, campi di fango d’inverno e sabbia d’estate. Una condizione disumana che si accompagna al razzismo esplicito da parte della minoranza di origine europea. Ancora oggi ci sono proteste degli ebrei di origine marocchina ed etiopica per le discriminazioni subite per decenni. Quale è l’atteggiamento della diaspora ? Dopo il 1967 le comunità della diaspora cominciano a sostenere la politica israeliana sempre più acriticamente e ciecamente censurando e tacciando anche di antisemitismo chi non accetta di approvare la politica israeliana contro i palestinesi.
All’interno della popolazione palestinese si creano diverse organizzazioni politiche. Al Fatah è una di queste e rappresenta storicamente la borghesia palestinese. E’ una organizzazione nazionalista e non di stampo religioso. Oltre ad Al Fatah si creano organizzazioni di ispirazione socialista o comunista. Solo successivamente nascerà il movimento Hamas, di ispirazione religiosa. Il mancato rispetto di ogni accordo da parte della elite israeliana porta alla crisi di Al Fatah e dei suoi alleati. Come i nascenti USA avanzavano continuamente con il terrore verso le terre dei nativi, e proponevano accordi che violavano per ricominciare ad avanzare in modo terroristico, così i governi di Israele, a guida Likud o Laburista, hanno continuato ad avanzare in terra palestinese violando gli accordi internazionali e le risoluzioni ONU. I palestinesi rappresentano per Israele una manodopera ricattabile e perseguitabile, che può essere sfruttata ed espulsa quando conviene. Mentre si ripetono cicilicamente le rivolte palestinesi, sempre represse nel sangue, Israele continua con le ondate di “incoraggiamento” agli ebrei della diaspora a lasciare i loro paesi e trasferirsi nella Terra Promessa. Una immigrazione che serve alla pulizia etnica e che può anche mettere a disposizione immigrati poveri ma ebrei disposti ad essere sfruttati pur di vivere in Israele. Religione ? Etnia ? Hanno il loro peso, ma soprattutto sono giustificazioni ideologiche che il capitalismo usa per rafforzare il proprio potere anche in Israele. Dal Marocco sono partiti ebrei che i colonialismo francese aveva ulteriormente ridotto in miseria, e così dall’Etiopia e da molti paesi dell’est europeo. I governi di Israele, che sanno di poter contare sul sostegno totale degli USA, per il cui capitalismo svolgono il ruolo di gendarmi del medio oriente, occupano una superficie sempre maggiore di quello che sarebbe dovuto essere lo stato di Palestina. La Cisgiordania diventa per i palestinesi un interminabile labirinto per la costruzione di sempre nuovi insediamenti ebraici che crescono a spese dei palestinesi (acqua, terreno, aria, etc).
Ogni giorno i governi israeliani danno ad esercito e coloni la libertà di sparare impunemente sui palestinesi : il sospetto di un coltello, poi di forbici, e infine la sola identità palestinese , sono sufficienti per giustificare omicidi, distruzioni di case, sradicamento di uliveti, avvelenamento di bestiame e di pozzi, etc. I governi israeliani raccontano alla diaspora e al mondo che tutto ciò non esiste, anche in questo imitando i loro persecutori europei. Il negazionismo usato dai neo-nazisti e dai neo-fascisti per negare la Shoah, viene ripreso da Israele per negare sistematicamente la persecuzione dei palestinesi (e degli ebrei sgraditi). Chi osa parlare male della politica israeliana viene tacciato di antisemitismo anche se è ebreo !!! Chi critica la politica israeliana nella diaspora viene escluso, additato come traditore, mentre chi approva la politica israeliana pur essendo palesemente fascista o nazista viene considerato con favore. In questo i governi USA hanno un peso non indifferente. Il suprematismo bianco e cristiano USA sostiene Israele e perseguita gli ebrei della diaspora. Israele è sempre più ostaggio del capitalismo USA, la spesa militare sale e la spesa sociale precipita. I governi israeliani giungono a scoraggiare pesantemente i propri cittadini dall’andare a visitare il Marocco per paura che si accorgano delle menzogne sulla inevitabilità dello scontro tra ebrei e musulmani.
Allo stesso tempo i partiti di sedicente ispirazione religiosa nei paesi del nord africa e del medio oriente, che reprimono ogni istanza di rivolta laica e socialista della classe lavoratrice e del proletariato, e additano come traditrici le donne e le comunità lgbt, alimentano l’odio anti-ebraico fingendo panarabismo e pan-islamismo mentre sono funzionali agli interessi del capitale (soprattutto straniero). La assenza di servizi sociali pretesi da donne e sinistra dei paesi africani e arabi, come in Italia, viene sfruttata per creare una rete clientelare che frutta soldi e potere. Una vignetta francese visibile su fb mostra un israeliano che batte un alveare (palestinese) e poi si lamenta davanti al mondo di essere stato punto dalle api che escono dall’alveare.
Un compagno francese si chiede come mai i missili siano partiti da Gaza verso Israele mentre il governo israeliano era messo pesantemente sotto accusa da manifestazioni di israeliani che per la prima volta in parte condannavano anche la politica anti-palestinese. Le relazioni tra Hamas e Israele non sono limpide … Se gli europei hanno sempre puntato sulla divisione etnica per dividere i popoli ed imperare, gli USA hanno sempre usato la religione per dividere ed imperare.
Ma nell’accerchiamento di Gaza e nei bombardamenti su Gaza da parte dei governi israeliani c’è un interesse che viene celato dietro la menzogna della risposta ai missili palestinesi (che sono la risposta ai pozzi avvelenati e cementati, agli uliveti distrutti, al bestiame avvelenato, alle case rase al suolo da parte israeliana). Al largo di Gaza oltre ad esserci una zona molto pescosa c’è un grande giacimento di gas che arriva fino a Cipro. Una ricchezza che la elite al potere in Israele non vuole lasciare ai palestinesi, ai quali vieta di inoltrarsi oltre una certa distanza in mare. Gas e petrolio !!! Gli obiettivi storici del capitalismo USA e delle sue imprese criminali (insieme al possesso dell’oro e di altri minerali). Mentre le industrie israeliane vendono a menzzo mondo i sistemi di spionaggio più sofisticati e i servizi segreti israeliani sono fra i più efficienti al mondo, nessuno in Israele si accorge del lancio di missili da parte dei palestinesi di Gaza ….
Come quando tutta la flotta NATO schierata nel mediterraneo con tanto di sistemi di spionaggio non si accorge delle navi piene di migranti che stanno per affondare …
A Gaza ancora una volta si prospetta una catastrofe umanitaria mentre si contano per la prima volta numerose vittime in Israele. Netanyahu intanto pare abbia detto che : “Hitler non voleva sterminare gli ebrei, sarebbero stati gli arabi a suggerire …”. Chi sa perché poi Hitler avrebbe dovuto seguire il suggerimento di arabi che mai hanno creato una macchina di sterminio tale contro gli ebrei. Quale futuro per Israele e Palestina, o per ebrei e non ebrei in quella regione ?
Se al governo in Israele continuerà ad esserci una minoranza che campa di guerra, e nel mondo palestinese continuerà a dominare un partito che sfrutta l’identità religiosa contro ogni movimento sociale, la vita dei palestinesi e degli ebrei non potrà che peggiorare ulteriormente. La soluzione non è nè la vittoria militare definitiva di Israele nè la sua sconfitta. La sola soluzione è una rivoluzione dei palestinesi e degli ebrei, e degli immigrati, contro un regime capitalista, caporale di più grandi imperi del capitale.