La settimana scorsa al centro congressi internazionale di Gerusalemme era presente uno stand col titolo “Vieni a costruire la tua casa a Gaza”! L’occasione era la “Conferenza per la vittoria di Israele” organizzata da vari gruppi di coloni israeliani.
Fra i partecipanti al convegno presenziavano 11 ministri del governo israeliano e 15 parlamentari della destra israeliana. I partecipanti venivano invitati a scrivere i loro cognomi su adesivi colorati e posizionare dei blocchetti di legno su una pianta di Gaza City nella zona in cui avrebbero desiderato stabilirsi a guerra finita. Un tetro e feroce incrocio fra un Monopoli e un Risiko, che esprime i maniera semplice e chiara cosa siano la visione e la pratica del colonialismo d’insediamento israeliano.
Tutto questo mentre sono più di 30.000 i morti civili palestinesi nella striscia di Gaza, più di 9000 bambini.
Solo ieri due bombardamenti dell’esercito israeliano hanno colpito un asilo che ospitava sfollati a Rafah, all’estremo sud dell’ Striscia di Gaza dove si sono rifugiati più di un milione di palestinesi sfollati. Il bombardamento ha ucciso anche 2 bambine secondo l’agenzia palestinese Wafa.
Non possiamo rimanere in un silenzio complice difronte a un’ingiustizia clamorosa e feroce.
Denunciamo questo orrore alle persone che conosciamo, portiamo i racconti sui posti di lavoro, a casa, al bar, nei quartieri, nei circoli. Facciamo montare una marea di indignazione e di solidarietà capace di unirsi in un movimento internazionale di protesta, critica dei propri governi complici, boicottaggio delle aziende complici con il colonialismo israeliano, sull’esempio di quanto i popoli hanno fatto contro l’orrore dell’l’apartheid in Sudafrica.
Accomuniamoci nella lotta al colonialismo israeliano e a tutti i colonialismi, più o meno mascherati.
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