Proponiamo un testo-appello per la giornata della memoria che abbiamo anche proposto nell’assemblea popolare in solidarietà ai palestinesi che si tiene il lunedì sera a Sociologia a Trento. Si discuterà anche di questa questione e della proposta di appello lunedì prossimo alle 18 sempre a Sociologia.
Se avete critiche, contributi, aggiunte, proposte ve ne saremmo grati e le aggiungeremo al dibattito.
Vi terremo aggiornati sulla proposta definitiva.
APPELLO PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA. NON LASCIAMO SOLI I PALESTINESI! FERMIAMO IL GENOCIDO!
Il prossimo 27 gennaio verrà celebrato anche in Italia il “Giorno della Memoria”. In quell’ occasione, come recita la legge italiana, vengono organizzate: “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado” sulla “Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”
Ogni anno si chiamano le/i giovani a riflettere, si condividono racconti, testimonianze, si fanno appelli alla coscienza morale e alla coscienza storica di ciascuno con questa frase: “ciò che è accaduto può ritornare”, “affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
Noi riteniamo che quello che oggi sta subendo il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania sia un tentativo di genocidio di un popolo imprigionato ad opera del governo e dell’esercito israeliano (uno dei più tecnologicamente avanzati del mondo) con il complice sostegno della maggior parte dei governi occidentali, compreso quello italiano. Un genocidio con modalità diverse rispetto a quello nazifascista, ma altrettanto orrendo. Un passato brutale che è già tornato e che infanga la memoria degli ebrei e di tutte le vittime della barbarie nazi-fascista.
Denunciare questo genocidio non è antisemitismo ma onorare tutte/i le/gli ebree/, tutte le vittime e tutte/i quelle/i che si sono battuti contro lo sterminio, contro l’orrore, contro il massacro della/del più debole.
A che cosa serve ricordare l’orrore del passato se ci giriamo dall’altra parte, stiamo zitte/i, ci rendiamo complici, quando l’orrore viene perpetrato nel presente? Cosa farebbe oggi un “giusto fra le nazioni”?
Oggi tutte/i sanno, vedono quotidianamente gli orrori di ciò che sta avvenendo in Palestina e di fronte a quest’orrore non possiamo rimanere indifferenti. Ne va della nostra umanità.
Finora sono stati uccisi più di 22mila civili, di cui più di 9mila bambine/i. 9000 bambine/i uccise/i può chiamarsi auto-difesa? Quasi 2 milioni di sfollate/i. Gaza, già prigione a cielo aperto da decenni, è per buona parte distrutta e resa invivibile. Incombono la carestia, la denutrizione, la morte per fame e di epidemie per la maggior parte della popolazione. Ogni giorno a Gaza vengono amputate una o entrambe le gambe a 10 bambine/i senza anestesia.
Ricordiamo che il Sudafrica, erede della lotta anti-apartheid, ha presentato presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) il 29 dicembre 2023 l’accusa ad Israele di commettere genocidio contro le/i palestinesi a Gaza, genocidio definito dalla Convenzione di Ginevra come insieme di atti intesi a portare alla distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico, in questo caso palestinese nella Striscia di Gaza.
D’altro canto le intenzioni da “soluzione finale” dello Stato israeliano sono apertamente dichiarate dai/dalle suoi/sue massimi/e rappresentati, che stanno seppellendo sotto tonnellate di bombe le Convenzioni internazionali e gli sbandierati diritti umani. Ne riportiamo alcune:
Moshe Feiglin, ex-deputato: “Annientate Gaza ora! Subito! Gaza deve diventare Dresda. Si”
Isaac Herzog, Presidente di Israele: “È responsabile l’intera nazione. È falsa questa retorica dei civili inconsapevoli, non coinvolti, non è assolutamente vero.”
Yoav Gallant, Ministro della Difesa israeliano: “Stiamo mettendo Gaza sotto assedio completo. Non avranno elettricità, non avranno cibo, non avranno acqua, non avranno carburante, chiuderemo tutto. Stiamo combattendo contro animali umani e ci comporteremo di conseguenza”.
Intervista al ministro Amihai Elyahu: “La tua opinione, e la tua aspettativa è che dovremmo gettare una bomba nucleare su Gaza domattina, spazzarla via e uccidere tutti quelli che si trovano lì?”. “Questa è una possibilità”.
Tally Gotliv, Deputata Likud (il partito di Netanyahu): “Serve un’arma apocalittica, questa è la mia opinione” “Spazzare via Gaza dalla faccia della Terra. I mostri palestinesi fuggiranno verso la recinzione sud e tenteranno di entrare in Egitto, oppure moriranno. Gaza deve essere cancellata.”
Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano: “Dovete ricordare cosa ci ha fatto Amalek. Noi lo ricordiamo e stiamo combattendo.” (La Bibbia dice questo su Amalek: “Non risparmiateli; mettete a morte uomini, donne, bambini e neonati”. È l’unica nazione presente nella Bibbia di cui Dio ordina agli ebrei lo sterminio completo, così che si perda ogni memoria di loro)
Facciamo un appello a tutte le insegnanti e gli insegnanti, le studentesse e gli studenti, le lavoratrici e i lavoratori, i genitori, le donne e gli uomini che credono nell’educazione affinché si impegnino a rendere vivo nel presente lo spirito della giornata della memoria e denuncino quello che sta accadendo in Palestina, aprano dibattiti e riflessioni nelle scuole e nei posti di lavoro, invitino a raccontare e testimoniare, manifestino la loro opposizione e la loro solidarietà, creino reti e relazioni di impegno comune, si uniscano a chi già sta denunciando e protestando.
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