SERATA SUL DDL SICUREZZA

Facciamo un appello urgente a tutte e tutti, singoli, gruppi e associazioni, che hanno a cuore la libertà d’espressione, di sciopero, di manifestazione e di lotta per un mondo socialmente più giusto, per una vita degna, per la sopravvivenza del pianeta e delle condizioni di vita dell’uomo sulla terra.

Invitiamo a partecipare il più numerosi possibile ad una serata organizzata a Trento dall’Assemblea in solidarietà alla Resistenza palestinese a cui partecipiamo, dal Comitato No Tav di Trento e dal Sindacato di base multicaregoriale per conoscere e prendere consapevolezza del nuovo disegno di legge 1660, noto come DDL sicurezza che il 10 settembre passa alle Camere per la discussione e l’approvazione.

La serata si terrà venerdì 13 settembre alle ore 20,00 nella Sala circoscrizionale di via Perini a Trento.

In allegato trovate il manifesto della serata e vi invitiamo a leggerlo.

26 miliardari possiedono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone sulla Terra, i venti di guerra soffiano sempre più forti, le condizioni di vita e di lavoro si fanno sempre più dure, i disastri ambientali si estendono.

C’è sempre più bisogno di parole, incontri, dialoghi, denunce, opposizione e lotta per contrastare tutte queste ingiustizie.

Il governo Meloni risponde con un ulteriore legge liberticida, da stato di polizia, con lo scopo di colpire il disagio sociale, prevenire dissenso, proteste e lotte.

Facciamo qualche esempio che dovrebbe farci tutte e tutti seriamente preoccupare.

Verranno duramente colpiti con anni di carcere i reati d’opinione che ricadranno sotto il neologismo del “terrorismo della parola”. È chiaro che un provvedimento di questo genere mira a colpire chi vuole la pace, chi sostiene le lotte sociali e ambientaliste e chi sta col popolo palestinese. È una nuova versione del reato di propaganda sovversiva del codice fascista Rocco, con cui si incarceravano gli antifascisti anche solo per sospetto.

Verranno duramente colpiti i singoli e i gruppi che lottano per il diritto alla casa a favore di chi non ha un tetto sotto cui ripararsi.

Il vecchio reato fascista di blocco stradale con cui si colpivano i cortei e gli scioperi viene perfezionato.

L’articolo 12 abolisce l’obbligatorietà del rinvio della pena per donne incinte e madri di prole nei primi tre anni di nascita del bambino.

L’articolo 13 colpisce i poveri che chiedono l’elemosina, che devono sparire per non danneggiare il decoro urbano.

S’inaspriscono le pene per i migranti che partecipano alle proteste all’interno dei veri e propri lager che sono i cosiddetti centri d’accoglienza, così come per tutti i carcerati che protestano per i loro diritti.

Non c’è tempo da perdere, abbiamo bisogno di estendere la consapevolezza di questa aggressione ai diritti democratici e alle lotte per una vita degna. È necessario trovare le forme di unirsi il più numerosi, lucidi e impegnati possibile per contrastare questo disegno anti-democratico, che porta un grave attacco alle condizioni di vita e di lavoro di chi sta in basso.

I particolarismi, le differenze secondarie, le vecchie storie di frammentazione è necessario che vengano superate in una prospettiva più ampia, che ci accomuni.

Rischiamo di ritrovarci, in altre forme e circostanze storiche, come gli oppositori disuniti difronte alla aggressiva ascesa del fascismo negli anni ’20.

CONTROCULTURA: SPAZIO APERTO BE.BRECHT – TRENTO

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