

PUNTATA

“Un ruolo chiave nel programma di sterminio fu svolto da gli Judenräte, o Consigli Ebraici, che i nazisti nominavano per amministrare ogni ghetto.
Lo Judenrat era uno strumento che serviva a mantenere la calma. Placava gli animi di giovani e adulti dando loro un falso senso di sicurezza, in modo che non fossero sfiorati dall’idea di dedicarsi all’attività di salvataggio. Purtroppo, molti membri degli Judenrat erano sionisti. Pensavano di fare qualcosa di buono, quando collaboravano con i tedeschi. Nel preparare le liste degli ebrei che venivano mandati a morte, pensavano di stare salvando altri ebrei. I capi degli Judenrat soffrivano di un complesso di superiorità e pensavano di stare facendo qualcosa di storico per la redenzione della nazione, e l’intera popolazione li temeva.”
[Yahia F., Relazioni pericolose, pag.74. Si veda Shonfeld Moshe, The Holocaust Victimes Accuse: Documents and Testimony on Jewish War Criminals, New York, Neturei Karta of U.S.A., 1977, pag.88 e pp.119-121]


Questi consigli degli anziani, egemonizzati dai sionisti, ebbri di potere e avidi di denaro, si comportarono da servitori leali. Il sionista Monik Merin divenne l’assoluto responsabile di tutti gli Judenräte, scegliendone la composizione. Il destino degli ebrei fu nelle mani di questi uomini senza scrupoli, i nazisti li usarono per il lavoro sporco. Decidevano delle quote, ma la selezione individuale era demandata agli anziani, i rapimenti e gli arresti alla polizia ebraica. Non facevano tutto le SS o la Gestapo come si vede nei film, ma con questo diabolico stratagemma lo stermino poteva continuare impunito, con la collaborazione che schiacciava l’eroica resistenza, la quale nonostante tutto si ingegnava prodigiosamente a contrattaccare. La degenerazione morale produceva una guerra tra vittime, ma una parte delle vittime si stava già trasformando in carnefice. Nonostante tutto, per quanto tu la possa tagliare, uccidere e bruciare, la gramigna della giusta resistenza rigermoglia anche nelle situazioni più tragiche.


“Combattendo strada per strada e casa per casa, trovando rifugio in bunker sotterranei, rovine e persino nelle fogne, i resistenti del ghetto di Varsavia tennero in scacco i nazisti per mesi in quello che fu descritto come il più vasto e il più lungo episodio di resistenza nell’Europa occupata, a parte la Jugoslavia. L’insurrezione causò centinaia di perdite fra i nazisti, anche se la Wermacht utilizzò l’artiglieria e fu fatta intervenire la Luftwaffe per bombardare il ghetto dall’alto.” [Ibid., pag.80]

Anche in questo caso lo scontro già di per sé impari, incredibilmente simile a quello attuale tra resistenza palestinese ed Israele, non fu un tête-à-tête, ma l’operato della quinta colonna sionista. Gli inganni e i tradimenti dei collaborazionisti furono all’ordine del giorno, semplificando la repressione al III Reich. I capi del sionismo nell’Europa occupata dalla croce uncinata collaboravano con i nazisti a livello individuale o eseguivano gli ordini della strategia sionista? La reazione all’invasione orientale della micidiale macchina da guerra nazifascista, alla costruzione del Lebensraum e alla soluzione finale sempre più evidente, si differenziò nei vari contesti, si divaricò tra chi si unì alla resistenza e chi si piegò, collaborando attivamente e sperando ingenuamente con cinismo micidiale, di salvarsi insieme a pochi accoliti prescelti.




“Tuttavia, ai livelli più alti del movimento sionista, e in particolare nell’Agenzia Ebraica, i cui leader attesero al sicuro la fine della guerra prima di diventare il futuro governo israeliano, tale varietà di opinioni non esisteva. Nessun fervido appello alla rivolta contro i nazisti venne da questi leader, né la storia ricorda alcuno sforzo da parte loro per fare arrivare delle armi ai combattenti dei ghetti, che ne avevano disperatamente bisogno.
Il movimento sionista s’impegnò in una limitata attività militare nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ma essa era finalizzata anzitutto a portare avanti l’obiettivo sionista di ottenere uno Stato, piuttosto che a combattere il nazismo in quanto tale oppure ad aiutare gli ebrei oppressi a resistere.” [Ibid., pp.83-84]
La nota Brigata ebraica….
CONTINUA NELLA PROSSIMA PUNTATA….