La nostra scelta di azione è il compito di farsi tramite dell’ideale di una prassi di demistificazione, di smascheramento, di opposizione.

Il “paradosso” di Brecht è ben altra cosa dal “paradosso” dei Dadaisti*.

Lo scopo del primo è una critica anticapitalista della società borghese, cioè la sua totale demistificazione.

* Il dadaismo è un movimento artistico di protesta che nasce durante la Prima guerra mondiale come reazione alla cultura e ai valori che hanno portato al conflitto bellico. Valori come patria, morale e onore.

Essi, i Dadaisti, tuttavia esaltano tutto quanto è casuale e privo di senso e cercano così una nuova libertà di espressione.

Il dadaismo vuole dare scandalo con un’arte che rifiuta i metodi tradizionali e sperimenta nuove forme espressive.

[N.d.r. Qui noi vediamo una grave pecca di formalismo e, nella loro giusta e molto attuale critica dei valori che portarono alla prima guerra mondiale, uno sbocco nichilistico nello scandalo del “non senso”.

Non ne abbiamo bisogno, siamo sommersi dal “non senso”. Ragazz@, i suicidi nella nostra società sono in continuo aumento.

Abbiamo bisogno di un “senso” altro che si contrapponga con un’azione di critica quotidiana a quello guerrafondaio, predatorio, individualistico, concorrenziale e disperato della società dei milionari, fondata sullo sfruttamento.]

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