Dobbiamo continuare a lottare e tenere i nostri cuori accesi.


Senza dure sanzioni economiche Israele continuerà nell’opera di genocidio.
Questi se ne fregano di qualsiasi morale che abbia a che fare con la giustizia e la dignità.
“Nessuno avrebbe immaginato che Israele sarebbe stato capace di fare quello che ha fatto e continua a fare. Io stesso sicuramente no. Questo è un vero genocidio”
Così dice Jeff Halper, ebreo-americano, già professore di antropologia, vive in Israele dal 1973. Tra i creatori nel 1997 di Icahd, Comitato Israeliano contro le demolizioni di case (palestinesi).

Del resto, basta realizzare che da ottobre 2023, le vittime palestinesi sono ormai non meno di 45mila (sempre calcoli approssimativi), gli orfani più di 20mila, 17mila bambini uccisi e almeno 10mila bambini feriti.

I raid israeliani sono riusciti a colpire anche bambini in coda per il pane (il pane!) nel campo profughi di Nuseirat.
Così scriveva anche il sito dell’Ansa: «Gaza, bambini in fila per il pane e altri sotto le tende degli sfollati uccisi dai raid israeliani».

E intanto l’Onu ci avvisa che ci sono 75mila presone senza accesso ad acqua e cibo.








E di fatto si parla di morte imminente per il 96% dei bambini a Gaza.
















Il 70% di loro hanno espresso il desiderio di morire!!!!
Come si può rimanere indifferenti difronte a questo orrore.
I raid sono avvenuti a poche ore dall’appello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha chiesto a larghissima maggioranza un cessate il fuoco immediato e incondizionato nella Striscia. Una richiesta simbolica, respinta sia da Israele che dagli Stati Uniti.
Continua Jeff Halper:
“Ovviamente, fino a che non sarà sanzionata, Israele dice che a loro non importa nulla neanche dell’Icj (International Court of Justice) e dell’Icc (International Criminal Court) – entrambe impegnate anche sulla questione palestinese.


Almeno fino a che non saranno imposte sanzioni, soprattutto economiche.

Adesso per esempio noi abbiamo una campagna per far espellere Israele dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, come era stato già fatto con il Sud Africa. Se qualcosa del genere succedesse, allora sì che avremmo raggiunto un risultato davvero significativo. Ma altrimenti, a chi importa? Hanno i loro commerci, i loro interessi».
DOMANDA: Di fatto si parla solo della soluzioni a due stati, su giornali, in televisione, mai di un solo stato.
Jeff Halper:
Infatti, Noi lo chiamiamo «Two States Apartheid», e ho spiegato molte volte il perché non avrebbe nessun senso per il popolo palestinese. Di fatto sembrerebbe giusto. Il parlamento, il governo e i media parlano sempre di due stati, ma non guardano mai i dettagli. Certo che due stati potrebbe funzionare, con due popoli, con uno stato palestinese e tutto il resto.
Ma nessuno guarda cosa sarebbe in realtà.



Per i palestinesi ci sarebbero solo 4 isole (solo il 10% del territorio Palestinese), senza economia, senza sovranità e comunque sempre controllati da Israele… Ma che razza di stato potrebbe essere? E questa sarebbe la soluzione? Per i palestinesi ci sarebbero solo le aree A e B. quindi sarebbe un settimo dell’area di Gaza. Due milioni e mezzo di persone in un’area più piccola di Milano, ormai senza infrastrutture funzionanti. Senza niente.
DOMANDA: Quando alle Nazioni Unite molti rappresentanti sono usciti appena è arrivato Netanyahu, sembra non sia servito a niente, vero?
Jeff Halper:


Certo che Israele non è visto bene alle Nazioni Unite. Paesi come la Spagna, Irlanda, Belgio, Norvegia hanno esposto quello che pensano. Ma ancora non si sono spinti a sanzionare realmente Israele. E questo è perché Israele dice che non gli importa niente. Fintanto che non mi butti fuori e non mi dai sanzioni, che importa!