
Stati Uniti ed Europa continuano a fornire soldi e armi all’Ucraina, la guerra deve continuare finché non sarà raggiunta una “PACE GIUSTA”. Questo anche a costo di attaccare direttamente in profondità il territorio russo (Kursk) e rischiare l’esplosione di una guerra mondiale aperta.

In Palestina sono morti 40.000 civili sotto i bombardamenti dell’esercito israeliano. Tuttavia secondo l’ultima inchiesta della rivista The Lancet sarebbero 185.000 i palestinesi uccisi. La maggior parte delle scuole, degli ospedali, delle case della striscia di Gaza sono distrutti. Si muore di fame e di epidemie. Un ragazzo down palestinese è stato fatto sbranare vivo da un cane dell’ esercito israeliano e lasciato morire agonizzante mentre la sua famiglia veniva allontanata assicurando che il figlio sarebbe stato curato (fonte BBC).
Nelle carceri israeliane i prigionieri palestinesi vengono crudelmente torturati. I sopravvissuti palestinesi hanno l’inferno in testa, le persone stanno impazzendo, alcuni hanno cominciato a parlare da soli, per strada.
Questa guerra è solo l’ultimo capitolo di una storia di aggressioni e spoliazioni.

Mentre in Ucraina si parla di integrità territoriale, dopo più di 70 anni i Palestinesi non hanno ancora il diritto ad uno Stato, all’autodeterminazione, al loro riconoscimento, a una vita degna.

La domanda è:
QUALE SAREBBE “LA PACE GIUSTA” PER I PALESTINESI?
Perché i governi Usa e europei non inviano i carriarmati, i missili, i sistemi di difesa aerea anche ai palestinesi per difendersi dall’aggrssione di un esercito infinitamente più potente e poter arrivare a una “PACE GIUSTA”?
Forse il governo ucraino di Zelensky è più “democratico”? Rispetta di più le minoranze? I cittadini hanno più diritti?
Forse gli ucraini sono più “bianchi” dei palestinesi?

Un’ultima domanda:
Che cos’é “LA PACE GIUSTA”?
GIUSTA per chi? Al servizio di quali interessi, di quale etica?
Al servizio di una patria asservita ai grandi ricchi di turno? O una patria dove i miliardari vengono forse duramente tassati al sostegno della giustizia sociale e ambientale, della solidarietà, di una vita degna, di scuole, ospedali, servizi pubblici degni?
Spetta a noi tutte e tutti la responsabilità di un chiaro giudizio, di una chiara indicazione.

Ci ricordiamo per esempio dell’accordo di circa un anno fa che il governo di Kiev e l’americana BlackRock Financial Market Advisory hanno sottoscritto sul “Fondo di sviluppo dell’Ucraina”?
Una totale svendita dei principali settori dello stato ucraino, a partire dalle preziosissime “terre nere” (le più fertili che si conoscano) e dalla rete elettrica del paese.
Da parte di Kiev, con tale accordo, si tratterebbe di saldare gli enormi debiti contratti coi creditori occidentali, soprattutto per le forniture di armi e gli “aiuti” finanziari”.
Chi sta in basso in Ucraina oltre a pagare la guerra con morte, fame e sofferenze, pagherà anche la “pace giusta” con sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori ed espropri dei beni pubblici.


Contro lo scontro tra imperi dominati dai grandi ricchi (USA, Federazione russa, Europa) per quelli che stanno in basso, sfruttat@ e impoverit@ di tutti i paesi europei e del mondo, è urgente che si lavori ovunque a grandi movimenti popolari contro la guerra privi di illusioni sulla ragionevolezza e sulla sensibilità di chi sta in alto (26 miliardari posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone) nei confronti delle condizioni di vita, di lavoro così come della tragedia e delle sofferenze dei popoli trascinati nella guerra.
