Due date ineludibili:

L’8 agosto 1945 i vincitori della Seconda Guerra mondiale decidono di convocare il tribunale di Norimberga contro i crimini nazisti.

Due giorni prima e uno dopo, il 6 e 9 agosto 1945 gli USA sganciarono le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Il tribunale mise appropriatamente sotto accusa la Germania di Hitler ma sorvolò sui crimini di guerra degli alleati (distruzione totale indiscriminata di Dresda e di molte città tedesche).

Ancor più gravemente il tribunale fu muto sulle atomiche impiegate in Giappone.

Gli uccisi dalle due esplosioni a Hiroshima e Nagasaki furono 214.000, i feriti 150.000. Negli anni successivi migliaia di sopravvissuti morirono o si ammalarono di cancro, leucemia e altri effetti delle radiazioni. Un orrendo crimine di guerra, un genocidio.

Negli anni successivi il governo giapponese preferì nascondere il fatto che Tokyo prima di agosto era disposta alla resa, e che le atomiche furono sganciate per mandare un segnale all’Unione sovietica, in vista dell’imminenti spartizioni d’Europa, e non, come molti esperti e politici continuano a sostenere, per porre termine alla guerra.

Questa memoria viene occultata e aggredita oggi dall’interventismo guerrafondaio degli imperialismi in rotta di collisione che prospettano macelli per i popoli e profitti per i milionari.

Lo scontro fra Nato e Federazione russa in Ucraina potrebbe da un momento all’altro conflagrare in guerra atomica. Non dimentichiamo inoltre l’occultamento del potenziale atomico di cui lo Stato genocida d’Israele dispone dagli anni ’60: oggi tra le 100 e le 200 testate.

Ricordiamocelo e battiamoci per la pace, la giustizia sociale e ambientale per tutte/i quelle/i che stanno in basso.

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