Si è aperto qualche giorno fa Trento il processo d’appello nei confronti di 8 imputati, ritenuti colpevoli in primo grado dei reati di “associazione a delinquere di stampo mafioso” e “sfruttamento di manodopera”.
Originariamente il reato contestato era “riduzione in schiavitù”.

Stiamo parlando delle cave di Porfido di Albiano.
Un intreccio fra feroce padronato, associazione mafiosa, collaborazionismo delle istituzioni e dei dirigenti dei sindacati confederali.
I lavoratori, molti immigrati, spietatamente sfruttati.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Coordinamento lavoro porfido.

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