TUTTE E TUTTI IN PIAZZA A ROMA A FIANCO DELLE SORELLE E DEI FRATELLI PALESTINESI E LIBANESI

Craig Mokhiber, direttore dell’ufficio a New York dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, non certo un “pericoloso estremista”, circa un anno fa si dimise dichiarando:

“L’attuale massacro su larga scala del popolo palestinese, radicato in un’ideologia coloniale etno-nazionalista [N.d.r. Sionismo], in continuità con decenni di persecuzione ed epurazione sistematica, basata interamente sul loro status di arabi, non lascia spazio a dubbi o discussioni. In tutto il Paese regna l’Apartheid. È un caso di genocidio da manuale. Il progetto coloniale europeo, etno-nazionalista e colonizzatore in Palestina è entrato nella sua fase finale, verso la rapida distruzione degli ultimi resti della vita indigena palestinese in Palestina. Per di più, i governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e di gran parte dell’Europa sono totalmente complici dell’orribile aggressione.”

Uno dei capisaldi della cosiddetta “civiltà occidentale” sarebbe la difesa dei diritti umani.

Il sionismo israeliano, la cosiddetta più “grande democrazia” del Medio Oriente, avamposto della “civiltà occidentale” ha seppellito e seppellisce gli sbandierati diritti umani con tonnellate di bombe fornite dalle “democrazie occidentali”, lanciate su donne, bambini, uomini, ospedali, scuole, chiese, moschee, distruggendo il territorio di Gaza in modo da renderlo incompatibile con la vita. Ora lo Stato Israeliano vuole fare del Libano un’altra Gaza.

Il sionismo è un programma di lunga durata. Chi si ricorda dell’eccidio operato dall’esercito israeliano 5 anni prima del famigerato 5 ottobre 2023, nei confronti di civili palestinesi che manifestavano disarmati davanti al filo spinato che rende Gaza un ghetto, la più grande prigione a cielo aperto del mondo?

La lotta contro il sionismo è una lotta giusta e indispensabile, come lo furono le lotte anticoloniali e la Resistenza italiana contro l’occupazione nazifascista.

Lottare contro il sionismo non ha NIENTE, ma proprio NIENTE a che vedere con l’antisemitismo. Semiti sono anche i palestinesi. Semiti sono le migliaia di ebree e di ebrei che lottano nel mondo contro il sionismo, semiti sono gli ebrei israeliani che si battono per una convivenza degna con le sorelle e i fratelli palestinesi, noi siamo con tutte e tutti loro.

Non lasciamo sole e soli le/i palestinesi, le/i libanesi, così come le israeliane e gli israeliani che si battono coraggiosamente contro il loro regime coloniale.

Per questo scendiamo in piazza a Roma il 5 ottobre contro l’oppressione e la decimazione programmata di questi popoli fratelli e contro la negazione delle libertà democratiche che il governo vuole imporre da noi con il nuovo “Decreto Sicurezza” e con il divieto di manifestare sabato per la Palestina.

I difensori della cosiddetta “civiltà occidentale” ci vogliono arruolati in una guerra fratricida tra popoli che mascherano da “scontro di civiltà” e che invece è al servizio di un progetto di annientamento equiparabile a quello che fecero i coloni statunitensi con i pellerossa americani.

Opponiamo allora una lotta dei popoli contro i loro stessi governi guerrafondai, maggiordomi dei milionari, per imporre una pace fra i popoli fondata sulla giustizia sociale e ambientale, sul rispetto reciproco, sul diritto all’autodeterminazione per il popolo palestinese e per tutti i popoli oppressi, sulla salvaguardia di tutti i bambini, palestinesi, israeliani e in qualsiasi nazione siano nati.

Come dissero dei nostri antenati nel 1916, nel pieno del macello della Prima guerra mondiale: “oggi il principale nemico dei popoli sono i loro stessi governi.”

CONTROCULTURA: SPAZIO APERTO BE.BRECHT – TRENTO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *